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Panni stesi  Foto di Dous^_^

 

Una commedia scritta su www.anobii.com da  Dous, 
con la collaborazione di 
Faustina, Angelica e Lady Isabelle

(la fonte delle foto è Google / Immagini)

 

Personaggi:

– Carlo, marito di Marta
Marta
Angela, l’amante di Carlo
Sora Giulia
Sor Alfio, marito di Giulia
Gasbarri, il commendatore
Settimio, detto “er Bruco”, l’ex fantino
Maresciallo Feltri 
Betta ed Enrico i figli di Marta e Carlo
Alfonso, il marito di Angela
– Elisa, la figlia di Alfio e Giulia
– Alice, la vecchietta
– Giulio, il ragazzo delle consegne
– L’appuntato
– Ezio, il collega di Settimio


PRIMO ATTO

(per chi non paga la corrente)

 

Giulia – Pronto! Chi parla ? C’è qualcuno di là che mi aiuta? Operatore 10234 mi da una mano per favore ? Lo so che non può farci nulla, ma a quest’ora io sono senza luce e sono al buio! L’unica cosa che mi funziona è questo vecchio telefono della SIP!
Pronto! Allora come devo fare a farmi riattaccare la corrente ? Sono le sette di sera ed ho la roba nel frigo che si sta scaldando e fanno trentaquattro gradi qua dentro! 

Carlo  Martaaaa! Va a vedere un pò che è successo a quella di sotto, qua non va più la lavatrice e poi dobbiamo attaccare la tv per guardare la partita! Lo so che non s’è ancora accorta che gli stiamo fregando la corrente, ma tu fai la vaga! Io intanto vedo un pò se viene su qualcuno dalle scale verso il contatore… –

Marta – Possibile che devo andare sempre io? Tu combini i guai e io te li debbo risolvere! Mi sono stufataaaaaa! E’ l’ultima volta che ti faccio un piacere, ne puoi stare certo… (Scendendo le scale
Signora Giulia, ma che sta succedendo? Anche lei senza corrente? Proprio di domenica poi… 
Eh, lo sa come sono questi mariti! La tv accesa, il decoder, il lettore dvd… e poi se io devo fare la lavatrice, bum! Salta tutto! 
Lo sa’ Signora Giulia come vanno le cose? Io lavoro tutto il giorno e il maritino quando torna a casa vuole trovare la casa in ordine, la cena pronta, le sue cose pulite e stirate, eppoi oggi è domenica e in tv c’è la partita… io devo subirmi quei ventidue matti che inseguono a fatica il pallone, e per vedermi la soap devo accendere il videoregistratore, poi sul cinque stasera c’è persino lo sceneggiato, il frigo è out, il forno a microonde ora è in stand-by… Che fa, ci invita da lei? Anche lei segue “il Sangue e la Rosa”? 
Ha visto che è uscita la mamma dell’attrice principale? Pensavo fosse morta! Senta Signora Giulia, ma ce l’avete ancora la finocchiona che avevate la scorsa settimana? Mio marito ne va matto! E anch’io a dir la verità…

Giulia – Eh, sì, beh, lo so com’è, aspettate un pò…

Insomma operatore! Qua è un macello: c’ho i vicini che esagerano, la partita che incombe, la puntata che aspettavo che non aspetta, la pasta sul fuoco al buio che illumina la cucina coi figli seduti che rompono… 
Quando posso… ma, operatore! Dov’è finito ? Che è questa voce continua, aspetta un pò, che dice ? 

Centralino – Si prega di chiamare dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30 ! –

Giulia – Ma andatevela e pigliare in saccoccia! Alfio! Alfioo! accendi un pò due candele così almeno riusciamo a finire la cena!

Marta – Allora Sora Giulia ha risolto? Vengono, vero? Perchè lei l’ha pagata l’ultima bolletta, vero ? 

Carlo – Marta! Che fai! Non farla arrabbiare se no si ricorda di quella bolletta dal costo stratosferico che le è arrivata a causa nostra, che gli abbiamo soffiato qualche chilowatt facendo i lavori coi muratori! Scccc! Statti zitta e fai fare a me! 
Ehm, signora cara cos’è successo, dica a me, se posso fare qualcosa… Ha controllato i contatori ? Magari c’è qualche problema laggiù, ma… stia pure comoda ci vado io di sotto (dovesse accorgersi della derivazione…) ! 
Ok, allora siamo d’accordo, quando la chiamo mi dica se è tornata la luce, va bene? Non si preoccupi, restate pure là seduti, le candele ve le porta… Martaaaaa! Porta due candele al Sor Alfio e alla Sora Giulia, muoviti! 
Enrico! Te vieni con me e portami gli occhiali che stanno sul comodino e la cassetta di attrezzi, quella che abbiamo usato coi murat… ehm coi cugini di Marino l’altra volta, ricordi ? Sì, quella che sta nello stanzino, bravo, e… corri, dai che stanno aspettando! –

– Drin, Driin, Aridriiin!

Carlo – Pronto, ah sei tu… senti, non puoi chiamarmi a quest’ora, sei matta! C’è mia moglie che… ora c’ho da fare, sto per le scale e devo andare in cantina… Ti richiamo domani ok? Sì, sei l’unica per me e a lei non ci penso più… Sì, ma…Angela, ti prego, non mi chiamare più a quest’ora, va bene? E … quei soldi che ti devo te li porterò sabato, ok? Cosi li rimetti nella borsa di tuo marito che così non si accorge di nulla… Ciao! –

Uffa! Che palle! Anche questa ci si mette ora! 
E mò dove sta il contatore della Sora… Ah eccolo qua! E te pareva! Non ha pagato e le hanno messo i sigilli… E io glie li strappo via, ecchissenefrega!
C’è la partita!

 

Anna Magnani

Anna Magnani

 


Angela – Mail per: angela…..@tin.it – Oggetto: Spegnete le luci
il 17 Settembre, 2008 a partire delle ore 21.50 a le 22.00. La proposta è spengere tutte le luci e se possibile tutti gli apparecchi elettronici affinchè il nostro pianeta possa respirare. Se a rispondere a questa iniziativa saremo in tanti la quantità di energia risparmiata in soli 10 minuti sarà moltissima. Solo 10 minuti e vedremo che succederà. Si potrà accendere una candela e semplicemente osservarla e mentre noi staremo respirando il nostro pianeta anche…

– Accidenti, ma non avevo una cena in centro a Roma a quell’ora?

Giulia – Pronto! Operatore 10234! Come sarebbe a dire, ha finito il turno e se ne è andato… ma mi doveva dire come fare… Chiedo a lei? Cooosaaaa! Le devo spiegare tutto daccapo? Ma lo sa che ora è? (Alfio! la partita è già cominciata?)

Elisa – Papà, c’è un buio qui in casa! M’ha chiamato Aldo al cellulare, sai quell’amichetto mio… mi dice che stanno a scambiarsi i gagliardetti allo stadio: quanto c’hanno là sotto?

Io esco, tanto qua non si risolve niente! Prendo le chiavi del tuo scooter va bene?

 GRRRRZZZZZHH! (rumore di sedia che si smuove rigando il pavimento)

Alfio – Elisa! Non ti devi permett… 

 SBAAAAMM! CRAACK! (rumore di un piatto che cade rompendosi in tanti pezzi, che non si vedono e che rischiano di tagliare i piedi…)

Elisa – Come ? Non mi devo muovere neanche per sogno che non hai neanche benzina nel serbatoio? Ah… allora mi faccio venire a prendere dal moroso, intanto mi lavo i capelli… anzi no, che non c’è l’acqua calda. Uffa! Ma che stiamo aspettando allora! 

– Stac! (il rumore del sigillo di gomma del contatore impolverato che si è strappato)

Carlo – Ecco fatto: ora premo il pulsante rosso ed il gioco è fatto! Ma che stupidi questi qua che vanno in giro per le case a staccare le utenze! Sora Giulia! Sono Carlo mi sente?

– Evvai! – (con rumore di esultanza corale dall’alto)

Carlo – Ecco fatto! ora posso tornare su a… nascondere il cellulare prima di spaparanzarmi davanti alla partita…

Ecco sto tornando su Sora Giuliaaaa! C’era un “corto circuito alla guaina del contatore”! 
Meno male che c’ero iooo! (dovrò trovare un’altra scusa per quando torneranno all’attacco la prossima volta!).

Betta – A pà, spegni un po’ quell’accendino che me consumi tutta la benzina! 

Giulia  Betta, ma che fumi? Carlo, ma le dici qualcosa a questa ragazzina, c’ha solo sedici anni e già fuma!

Betta– Ma no, mamma, lo tengo per Aldo…

Carlo – Ah Martaaa, la vuoi lascià un po’ in pace sta fija, che mo all’età sua fumano tutti! 

Marta – Ah Carlè sò tutte scuse le tue, pè fumà anche tu… ma il fumo fa male: lo dice anche l’infermiera der primo piano!

Carlo – Accipicchia stà camera è un forno crematorio, la biretta che ho bevuto dopo cena stà a dà i suoi frutti…! 
Me lo diceva mì Nonna, non beve Carlè la biretta fredda prima dannà a dormì, ma io c’avevo sete e l’acqua dentro stà casa fà un pò schifo. Eppoi sò sempre l’unico che le va’ a comprà, quer paninaro de mì fio non ce pensa mai a fallo ar posto mio. Prima de coricamme però apro la finestra, così almeno un pò d’arietta bbona rifresca sto forno. Domani non me và dannà a lavoro, se supero sta nottata, cò tutto quello che è successo, giuro metto la testa apposto. Me vado a cercà n’artro lavoro e a mi moje glie regalo na casa co tutti i comforte… o come se dice all’americana “comfort”. 

Stanotte me sento un pò poeta, d’altronde me lo diceva sempre mamma mia, “tu Carletto mio ch’ai il palato fino e l’occhi belli de tu Nonno Gasparino“… infatti proprio il mio sorriso ammaliatore e l’occhi belli, hanno fatto innammorà Angela… lei sì che è na gran Signora. 
Mora, snella, ch’à tutte le curve apposto e un sorriso che incanterebbe pure un angelo. 
Un giorno, ie l’hò promesso, vado da lei: lascio sta famiglia e la porto via. 
Magari in quei paradisi sur giornale che ieri leggevo dar barbiere… un posto de lusso quello.
Un giorno tornerò e me comprerò er salone suo e un barbiere tutto per me. 
Ora c’ho sonno, domani levataccia…
(aprendo la porta della camera, che scricchiola come se avesse cent’anni ed infilandosi sotto al lenzuolo...)

Alberto Sordi

Alice – Ahò, macchittainvitatoatè? Magguardaquesto! Ma n’antravorta hai sbajato casa? 

Sora Martaaaaa! Venga a prennerse sù marito! Che ha sbajato casa e me sè ‘nfilato n’artra vorta nel letto der povero marito mio, pace all’anima sua!

Marta – Comeeee? A Carlo, sei proprio rincojonito allora! Nun te dovevi vedè la partita? –

Carlo – Che, ahh scusi tanto sora Alice, è che… cor buio me sò sbajato… (ma guarda un pò dove sò finito! ner letto de la vecchietta der primo piano! E certo, ero troppo stanco…) 
Ecchime sto a salì Martaaaa! –

– SMS: Non vorrei ripetertelo ma mi manchi… – 

Eccola qua, di nuovo a mannà sti messaggini, uff!

– SMS: Angela, ti prego, non farti viva proprio quando sto a casa!- Ecco, spento! Clic…

Marta – Senti un po’ Carlè, ma che c’hai da scrive sempre messaggini? Capisco che li scriva tu fija, all’eta sua, ma tu c’avessi mica per caso quarcheduno che te fa er filo? 

Carlo – Ma che dici Marta! Ce lo sai che sei l’unico amore de la vita mia! (bisogna che sto più attento, questa è capace de venimme a legge i messaggi sul cellulare) 
Mamma mia che serataccia! M’è anche passato er sonno…
Marta, senti un po’, se ci facessimo du spaghettini ajo e ojo? E’ tanto che nun se sta un po’ da soli io e te!

Marta – See certo, (qui gatta ce cova…) intanto metto su l’acqua, tu vamme a prenne il peperoncino in balcone intanto!- Vojo proprio vedè sto messaggino! 
Eccolo qua, oddio come se fa a… Betta! Viè un pò qua a dirme una cosa…
Ecco ora puoi andare, me lo leggo io…
Dunque… senti senti… “Angela” ? Dev’esse quella del palazzo di fronte… la moje dell’impiegato di banca!
Ma… sto zozzone! Je la faccio passà io la voja!- Carlooo! prennine tanto de peperoncino!

– Si si, mò t’o faccio vedè io! Minimo te venghino l’emorroidi e nun te siedi più pè na settimana! Sto farabbutto millantatore che s’è fregato a gioventù mia! Ar cesso ce deve sta minimo un mese, dopo quello che m’ha combinato! Intanto je preparo sto piattino, poi… Je servo pure er finepasto… 

– Toc, toc –

Marta – Ah, eh… chi è?

Alfio – Sora Marta sò er Sor Alfio, che ce sarebbe sù marito? Je dovrei chiedere ‘na cosa…

Marta – Ah … entri pure Sor Alfio! S’accomodi puro su lassedia…

Carlooo! Che stai a fà, c’è il Sor Alfio che te vole!

Carlo – Ecchime, Sor Alfio, che c’è? Ha risolto con la corrente vero?

Alfio – Sì, senta Carluccio, me dica un pò ‘na cosa…

Mica me potrebbe giocà un cavallo domani a Capannelle? Poi non dica nulla a mi moje d’accordo?-

Carlo – Sarà fatto, certo e… quanto je dovrebbe giocà? –

 

Gigi Proietti – Febbre da cavallo

Alfio – Vediamo un pò…! Me faccia pensà, Sor Carlè, diciamo… metà della pensione, và!

Carlo – Basterebbe che ce l’avessi io seicento euri da giocà tutta nà botta…

(Sto cavolo de Sor Alfio, è proprio tirchio, un tempo faceva il portinaro de sto stabile, sta specie de carcere senz’aria andò abitamo, poi ebbe un’incidente e si ritirò a vita beata, ch’a pure sur barabrezza della macchina, il segnalino che ch’anno l’handicappati, mannaggia’ mme, che ai tempi der militare, non me sò fatto furbo quando cascai da quer lancio cor paracadute, io sì che ero bello quando facevo er paracadutista).

– Vabbè Sor Alfio lasci fare a me, ce passo oggi a Capannelle e fò la sua giocata, però se vince, cor cavallo che glie dico io, semmai dividemo la vincita fortunata?  

(Evvai! Così posso ridà li soldi ad Angela!  Eppoi … un giretto da le parti dell’Appia me lo vojo proprio fà, così vado da quer bujaccaro a magnà du bucatini…) –  

Betta – Roma 0 – Inter 2: emmò chi li sopporta quei polentoni! A mà, sò pronti quei spaghetti ajo e ojo?

Marta – A Bè, perchè nun te ne vai un pò a dormì che ciò da dì du cose a tu padre? Potemo sta anche un pochetto soli no? –

Betta – Uffa che pizza! Vabbè però me porto la scheda de sky in camera! –

Marta – Ma portate quello che te pare! 

 

“Una vita difficile” di Dino Risi, 1961 – Alberto Sordi e Lea Massari


SECONDO ATTO

(all’ufficio)

 

Carlo – Ora che me ricordo, però… perchè devo da dà dei sordi ad Angela? 
Sarà che la nottata è annata a fasse un giro, sarà che la Roma m’ha fatto soffrì parecchio, ma ora… oltre ar voto de memoria, che artro voto me sta a capità? 
Mah sì, è ora de pranzo: io sò ancora qua in ufficio, oggi devo fa pure lo straordinario, quei molliconi dei colleghi miei continuano a sfotteme e quer buco che sento è la sconfitta subita. 
Ma deve arrivà er ritorno con quei lumaconi nero-azzurri, poi vedemo se continuano a fa’ i galletti!

Prrrr… riecchice, sto mal di pancia! Sarà pè quella pasta de ieri! Eppoi quella litigata cò Marta! Proprio nun ce voleva! Avesse mica letto il messaggio… Azz… Famme sondà il terreno vah!

-3384550…eppoi mica je devo dì la verità se… 
Amore! come stai ? volevo chied…

Marta – Ah sei tu eh! Nun t’è bastata l’antifona de ieri sera? Guarda che te faccio tornà da dove sei venuto sai! Ce lo so che sei ancora un bell’omo e io … ‘nsomma so un pò vecchia ma certe cose nun te devi permette de fammele scoprì.  Sappi che la prossima sgallettata che te vedo intorno…

Carlo – Va bene amore (accidenti c’è il capo che entra…) d’accordo per l’anniversario ti porto a mangiare il pesce a Fiumicino!

Gasbarri – Valenzi! Ha portato la domanda in segreteria ?  

Carlo – Come dice Signor Gasbarri ? Ah si, beh la domanda per …

Gasbarri – L’anniversario! Non se lo ricorda più?

Carlo – Ah si l’anniversario di matrimonio …

Gasbarri – Ma no! l’anniversario delle Forze Armate! Non si ricorda più quella cosa che le avevo chiesto…Quel suo parente Generale di Torino che veniva a Roma alla parata… 

Carlo – Ah si! Certo, il posto che dovevo chiedere per sua figlia…

Gasbarri – Silenzio! Venga da me ! Per queste cose le avevo chiesto il massimo del riservo! 

Carlo – Ettepareva, che mattinata! Er capo che rompe i cosiddetti, mì moje che sembra mozzicata da na tarantola e mò pure sta panza… Speriamo bene, me ce mancherebbe solo er cagotto nell’uffico de Gasbarri!  

Gasbarri – Si sieda, pure… Carlo, vero?

Carlo – Sì commendatore ma, non si deve preoccupare per quella cosa…

Gasbarri – E chi si preoccupa! Sono in una botte di ferro, vero?

Carlo – Certamente! Con me può dormire notti tranquille!

Gasbarri – Ecco appunto ! Di questo volevo parlarle, caro Carlo. Ho visto che lei è abbastanza addentro a certe cose…

Carlo – Certe … cose? Ah sì i militari, certo…

Gasbarri – No volevo dire… so che lei è pratico di Roma e conosce alcune persone…

Carlo – Sì certo, sono romano di tante degenerazioni!

Gasbarri – Ge-nerazioni, vorrà dire!

Carlo – E che ho detto?-

Gasbarri – Beh insomma, a me pareva che lei potesse parlare con qualcuno pratico di “recuperi”…

Carlo – Recuperi… beh non conosco molto di banche però ho un amico che ci lavora…

Gasbarri – No, che ha capito di furti insomma!

Carlo – Ahh lo poteva dire prima! Che le hanno rubato commendatore?

Gasbarri – Non mi hanno rubato nulla, ma, nel caso, se conosceva chi poteva trattare…un certo articolo…

Carlo – Mi dica…

Gasbarri – Beh sì si tratterebbe di arte… insomma avrei una certa persona interessata a conoscere chi poteva parlargli del mercato dell’arte…

Carlo – Avrei una figlia che studia al Liceo…

Gasbarri – No, non ha capito, a me occorreva qualcuno che conoscesse un pò se c’erano clienti interessati a comprare dei pezzi… unici… ha capito?

Carlo – Ahhh un ricettato…

Gasbarri – … Io preferirei dire “esperto d’arte”, ecco.

Carlo – Naturalmente so che in certi quartieri di Roma è possibile trovare dei veri… esperti in settore…

Gasbarri  – Sa, Carlo, avrei del materiale che può interessare ma… dovrei concludere in fretta perchè pare si tratti di merce di origine un pò incerta…

Carlo – Eh beh, anche io dovrei concludere in fretta un certo affare… può scusarmi commendatore, dovrei assentarmi un attimo e… torno subito!

Carlo – Te pareva! dov’è il bagno! –


TERZO ATTO

(la litigata)

 

Angela – Ahhh, quel porco di Carlo! Prima mi fa le avances, mi corteggia, mi porta a cena fuori e poi… quelle domeniche in cui lui era in “trasferta” con me… Ma ora? Perchè si fa negare al telefono e c’ha le finestre di casa sempre socchiuse… La moglie mi ha guardato stranamente stamattina giù in strada… avrà capito tutto?

Oddio! Speriamo di no… Forse sono stata troppo ardita a mandargli quei messaggi… Ma sì chi se ne frega! Lo voglio tutto per me! Non posso aspettare più, e mio marito… capirà! Tanto a lui le donne…

– Signora Marta! Venga a prendere un caffè da me, la prego! Ma sì, sono sola!

Marta – Ahhh proprio lei cercavo! vengo subito sa! Ho proprio da dirgliene quattro!  

Angela – A me? Ne è proprio sicura? – Stai ha vedere che ha mangiato la foglia, la vegliarda… Mannaggia a Carlo e a quando non cancella gli sms! –

Agnese – Si, si, proprio a lei cara signora. Venga venga, mica penserà che le avveleno il caffè, no? 
(Eggià, non sarebbe mica una cattiva idea… Mah, devo prepararmi al peggio! Magari potrà servire ricordarle di quello che ho scoperto sulla figlia al Liceo dove va… di quando l’hanno scoperta nella stanza dei professori…)

Marta – Ahhh eccola qua! Volevo parlaje di un certo messaggino…

Angela – Quale messaggino Sora Marta (accidenti! ci ha scoperti! emmò che le dico? )

Marta – Lo sa benissimo, sgualdrina! Pensava che non me ne fossi accorta ? Di tutte quelle moine che faceva a mio marito ? Guardi! Se la pesco ancora a fare la civetta con Carlo… vedrà quello che je combino, a lei e a quel suo maritino!

Angela – Lei che ne sa di quello che provo per Carlo! E poi lei… si guardi un pò! Non vede che ormai è vecchia! Nessuno se la fila più una come lei! E buona solo per fare il brodo! E poi non si permetta di dare a me della sgualdrina! Lei che è la madre di quella lì…

Marta – Che cosa! Ma senti un pò sta sgallettata che si permette di dire! Prenda questo! E questo!

Angela – Noooo! che fa! Stia buona… facevo per dire su…

Marta – Eh no! Sono ancora buona io! c’ho ancora tanta forza sa! Ecco! Prenda questo!

Angela – No le unghie noooo! Il mio visooooo!

Marta – Ahhhh adesso è peggio di me, vede! Ora con quella faccia neanche a suo marito piacerà!

Angela – Noooo cosa mi ha fatto!

Marta – E’ quello che si merita una zozzona come lei! Ora vada pure a farsi vedere in giro! E se nomina ancora il nome di mia figlia verrò a darle il resto!
Sta’ Zoccola!

 

Gabriella Ferri – voce di Roma

 

 


QUARTO ATTO

(di nuovo all’ufficio)

 

Angela – SMS: Amore… è tutto finito! Tua moglie ci ha scoperti… Vado via, per un pò… Non cercarmi. A.

– Ci sarà da ridere…. come minimo si fa pari e patta, voglio vedere se ha il coraggio di sputtanare sua figlia!

Aspetta, sarà meglio che avvisi Carlo, che non gli venga in testa di passare di qui proprio ora!

– SMS: viene tua moglie a casa mia. –

Carlo – Mammasanta! Mi moje a casa de Angela! E che ce va a fa’.  Cor caratteraccio che c’ha stai a véde che vola anche quarche ceffone! E mo che faccio? Aspetta un po’…

– 06752… Driiin:  Marta, amore, che me lo faresti il piacere di passare dal sor Giggi il calzolaio a sentire si me ha riparato quelle suole? Domani debbo fare un servizio al principale e me devo da vestì bene!

Marta – Ma li… C’hai anche il coraggio de chiedermi di fatte un piacere? Ma ancora nun hai capito? Vatte a fà sturà le orecchie da quella… è meglio che me sto zitta, tanto ora me sente anco lei!

Carlo – Ah dunque… tutte ste cose m’hanno un po’ scombussolato la capoccia e io che sò marito e amante, fedele solo a la  Maggica… proprio devo da famme un resoconto… Dunque, dunque ero arivato… sì ecco Marta.

L’ho conosciuta dar Tarlo, che se stava a venne li mobili de la Sora Alice, la vecchietta der primo piano di Via Torrespaccata…

E quante ne aveva combinate pel quartiere… E dire che l’ho sposata pè… e chissericorda più!

Carlo – … Martaaa! Eddaje, risponni ar telefono!

Marta – Ancora tu! Hai capito o no che nun è aria! Clic, tu tu

Carlo – 06725… Marta!

Marta – Aridaje! Se torni a casa preparate che te corco de botte! Clic.

Carlo – Acc… s’è proprio incazzata! Emmò che m’envento?

Carlo  – 347512…. Pronto, Bè!

Betta – Ah vecchio, chevvoi?

Carlo  – Senti principè, che ne diresti de parlà un pò cò tu madre, che s’è imbestialita pè na storia de…

Betta – Corna!

Carlo  – Aho, nun te permette che sò tu padre!

Betta – Effallafinita!

Carlo  – Ah Bè pe la memoria de nonno Gasperino, famme sto favore, eppoi nun te ricordi che Angela sa di quella storia cor professore…

Betta – Embè! E sti…

Carlo  – Ah Bè, nun ce provà che se scopre tutto annamo a gambe all’aria tutt’eddue!

Betta – Evvabbè, mò je telefono…

Carlo  – Brava! Daje che simmelammorbidisci un pò te faccio un bel regalo!

Betta – Seee come quella sola dell’artra volta! No grazie! Clic.

Carlo  – 06725….Ah mà! Ce sei? Arisponneme!

Marta – Pronti! E tu che chiami a quest’ora non c’hai da lavorà col professore?

Betta – In… che senso mà?

Marta – Che nun c’hai da fà nulla? Com’è che mò me chiami pure te? Che t’ha detto quarcosa quer fusto de tu padre?

Betta – Ah mà, emmò che è successo?

– SMS: Via libera, ma… aricordate la promessa! TVB-

Carlo  – Eddaie Bè… sei proprio ‘na forza!

Famme sentì un pò er commendatore ora…

Eccomi Commendatò! Dicevamo… Pè quella cosa là nun se preoccupi…

Gasbarri  – Entri Carlo… aspetti un attimino che spiccio una questione con la segretaria…Ecco! Le dicevo… quelle firme le porti al Cavaliere su che ora sono occupato… (si sieda!)

Ecco Carlo dovrebbe parlare di una certa raccolta recuperata in un casolare di Tarquinia da un … amico mio… a quella sua conoscenza… si tratta di roba etrusca, sa! Ma… mi raccomando! Non faccia voce a nessuno, sa, io sono solo un intermediario…

Carlo  – Nun se deve preoccupà commendatò! So mejo de ‘na tomba etrusca!

Gasbarri  – Scccc! arriva Carla, la segretaria… Ci sentiamo domani!

Carlo  – Comandi ! E… per quell’avanzamento…

Gasbarri  – Non si preoccupi! E’ cosa fatta!

Carlo  – Evvai!

 

Angela  – 0685422… Pronto, Alfonso? Sei occupato? Senti tesoro, mi ha appena chiamato mamma e mi ha chiesto di andare a darle una mano per la conserva dei pomodori su al paese…

Alfonso – Ah la mamma! Va bene e … quando intendi tornare? Sai c’è quella cena domani con l’associazione…

Angela  – Ah già, la cena… Sai amore, dovrò star là per tutta questa settimana perchè c’è molto da fare e poi non vorrei che mamma avesse di nuovo problemi con la gamba… con quella flebite: ricordi l’anno scorso che tormenti che le ha dato? E che sono dovuta andare a star con lei all’ospedale…

Alfonso – Va bene… andrò da solo allora!

Angela  – Ok io sto partendo… ti lascio il sugo in pentola e la pentola con l’acqua dentro… devi solo accendere il fuoco!

Alfonso – Angela! (Ricordati che devo restituire i soldi!)

Angela  – Ma certo… i soldi… te li faccio portare appena posso ok ?

Alfonso – Mi raccomando! Se no passo i guai! Fanno i conti a fine settimana!

Angela  – Va bene, va bene! Clic.

– SMS: Ricordati di quel prestito… Devi portarglieli tu entro domani, io parto! –

Carlo – E te pareva che nun me lo ricordava! Emmò che je do? I soldi ce sarebbero pure…

Giulio! Hai già fatto le consegne per oggi ? Viè qua quanno hai finito, che me dovresti portà un pacchetto a una certa persona…

Giulio – Come vole ma se ricordi che stacco alle cinque stasera, che c’ho da fà all’officina de mi padre…

Carlo – Se, see… l’officina eh! Come se nun te conoscessi ! Va bè ripassa dopo!

– 0671544… Ahò, ce sta er Bruco ? Si, sta alle stalle ? Aspetto… (due minuti di casino in sala… e poi…)

Settimio – Ecchime, chi vole er Bruco ? –

Carlo – Ah Settì, sò Carlo, senti un pò… me servirebbe de puntà na certa cifra pè… oggi pomeriggio…

Settimio – Ma i soldi nun ce l’ho, ce l’hai tu, capito?

Carlo – Sò quelli che me devi da ridà pè quel brocco che m’hai rifilato l’artra vorta!

Settimio – Ahò ma che stai a dì… Carlo! Simmai sei tu che me dovresti da pagà l’artra giocata der mese scorso…

Carlo – Va bè, va bè, come si nun t’avessi detto gnente… Cerca de famme avè una giocata fasulla che nun c’ho i soldi… capito?

– E come che nun t’ho capito! Sei un sola! Vabbè vedo che posso fa cò quell’animale che s’è azzoppato l’altro mese… Simply Red!

Carlo – Evvada pè Simply Redde su la prima!

– E… me raccomanno! Eh!

Settimio – Vai trànquillo…

Carlo – Mannaggia a la pupazza! Come faccio a ricordamme tutte ste cose? Me dovrò prendere un’aggenda pe’ segnamme tutto… Vediamo un po’: Betta m’ha detto che posso rientrà a casa: che faccio, je porto du fiori a Marta o sarà mejo de no che magara me li tira dietro? Mejo de no…
Devo da chiamà er Tarlo pel quadro del dottore, e deve annà bene che sennò me gioco l’avanzamento…
Debbo star dietro ar Bruco che nun m’abbia a fà uno scherzo e poi so’ guai neri!
Mamma mia che casino!

Angela – SMS: allora ci sentiamo al ritorno, mi raccomando i soldi! –

Carlo – SMS: stai tranquilla Angela, ce penso io. –

Ma che vole questa! Li sordi, li sordi! Ecchè pa… lassamo sta’, speriamo bene cor Bruco.

– 06725…Drin driin driiin driiiin…
Ahò, qui nun risponne nessuno, dov’è ita Marta? E poi che c’ha da uscì, ‘ndò deve annà! Famme provà sur cellulare…

– 3384550… Drin driin driiin driiiin…
Manco qua risponne! Mo me fa mette’npensiero!

– 06728… Drin driin driiin …

Alfio – Pronto!

Carlo – Pronto, sor Alfio? So’ Carlo, che per caso c’è mi moje? Nun me risponne da nessuna parte! Tante vorte fosse venuta a fà du chiacchiere co su moje…

Alfio – No sor Carlo, nun l’ho proprio vista. Aspetti che sento Giulia… Giulia, Giuliaaa (ce vo pazienza, è un po’ sorda).

Giuliaaaaaaa, che l’hai vista la sora Marta?

Giulia – None, oggi nun se semo viste nimmeno pè fà la spesa!

Carlo – Si la vedete le dite che sto venenno a casa?

Alfio – Va bene sor Carlo.

Giulia – Ah Ah Ah Ah! Sémo stati bravi vero, sora Marta! Così se fa… deve d’avè ‘na lezione quer poco de buono! Falla soffrì così, povera donna!
Mo c’ha da cercalla e vediamo si capisce l’antifona!

 


QUINTO ATTO

(All’ippodromo di Capannelle)

 

Nino Manfredi – Carabiniere a cavallo


Appuntato Settimio Cianfardoni, detto “er Bruco“… venga un pò qua, se faccia vedè un pò dar maresciallo Feltri, che le vole da parlà!

Settimio  – Maa… veramente appuntà c’avrei premura, sa, la sala corse è appena aperta e c’ho da lavorà, io!

Appuntato – Nun se ne incarichi, che la fanno sostituì, pè mezz’ora… Venga, venga con me de fori che c’è il maresciallo che je vorebbe da chiede du cosette…

Settimio  – Ahò Ezio! Famme un pò un favore va! Torno subito! (mattugguarda che me doveva capità proprio adesso!) Ecchime sto a uscì da dietro eh!

– SMS: ah Carlè, arangiati c’ho da fà co’ la madama!

Maresciallo – Allora! Se move o la devo fà arestà, de nuovo! 

– Ah sì ecco marescià! Sa com’è quanno inizieno le corse c’è sempre da fà…

Maresciallo – Certo, c’è sempre da fa… quarche affare, verò Bruco? 

Settimio  – Ah marescià, Settimio da quanno è sortito dall’hotel ha sempre rigato dritto…

Maresciallo – Sicuro, sicuro… è per questo che ogni tanto se famo vedè… pè faje i complimenti ar Bruco! Ma mi racconti un pò come ha fatto a pagà tutti i debiti che c’aveva e pure gli alimenti a la sora Erminia… A noi ce interessano ste cose, sa com’è, semo statali e magara pure a noi ce farebbe comodo capicce un pò de sta “finanza creativa”!

Settimio  – Ma che finanza creativa, marescià… è che… er nonno ha scucito quarche testone e… sò riuscito a mette da parte quarche entrata extra, sa com’è, un lavoretto qua e uno là… ma tutti puliti, tutti in nero, marescià!

Maresciallo – Certo, puliti puliti! (sghignazzando)…

Ah Bruco, sta in campana che te tengo d’occhio! Intesi? E… se m’arriva voce che hai fatto quarche magheggio in sala corse te faccio fà un bijetto de sola andata pè l’albergo, intesi ?

Settimio  – Intesi, intesi… Posso annà ora marescià ?

Maresciallo – Vai, vai!

Settimio  – Ah Ezio, ecchime! (sti ‘nfami!) a che punto semo?

Ezio – A la seconda corsa!

Settimio  – Ma li mort…! E mò che je dico a Carlo? –

– (Voce al microfono): “Vince la prima corsa Simply Red seguito in ordine da Vezzano, Nuccio, Claire Valentine, Yawa, Arco, Golden Fleece…” –

Settimio  – Porca… nun ho fatto a tempo manco a fa la puntata!

Carlo – 347545… Ah Settì allora? quanto ho fatto?

Settimio  – Ahh… Carlè c’è stato un imprevisto… nun c’ho la puntata e Simply Red ha pure vinto!

Carlo – Ahò ma che stai a dì! Senti famme capità li soldi sinnò…

Settimio  – Ah Carlo ma che voi? Mica è colpa mia se quer maresciallo…

Carlo – See mo me rifili n’artra vorta quella storia der maresciallo! Se te pijo! (Clic).

– E mo’ come faccio! Che je racconto a quella! ‘Ndo cavolo li posso trovà sti sordi!

Mannaggia’mme e quanno me sò messo in ‘sto casino, me potevo storce un piede quella matina!

Mo vado dar Bruco e jene dico quattro…. ma… si poi er maresciallo c’è davvero e me fa quarche domandina puro a me?

Ma li mor… mò pure st’artra, che nun se fa trovà… famme riprovà!

– 06725… Drin driin driiin…

Macchè, niente da fà. Quasi quasi vado a casa e guardo si tante le vorte c’avesse quarche liretta nascosta… Oh! poi je rimetto tutto a posto, solo un prestito pe’ quarche giorno…

 


SESTO ATTO

(l’epilogo)

 

Alfio – (Nel dormiveglia ovvero: alcuni messaggi inconsci che arrivano alla psiche di Alfio…)
E chi avrebbe creduto mai che quel brocco di cavallo che mi ha consigliato Carlo andava a vincere! Stavolta la pensione l’ho investita proprio bene! Quando lo vedo gli debbo proprio chiedere quanto son riuscito a farci!

E pensare che quel furbacchione crede che non mi sia accorto di tutte le magagne che ha combinato da quando gli ho dato la casa in affitto! Mi pagano sempre in ritardo e poi stanno sempre a fare i paraculi con la povera moglie mia che per quieto vivere lascia correre tutto! 
Ah ma quando incasso questa vincita gli do il benservito! Hanno finito di turbare l’onorabilità della mia casa! 

Giulia – (altri messaggi che arrivano alla Sora Giulia)
Mah chissà perchè la povera Marta sta ancora con quel buono a niente di Carlo! Dopo tanti anni di matrimonio l’unica novità sono le corna che gli rifila con questa o con quella…

Però è ancora un bell’uomo gagliardo… Ahh mi ricordo quella volta che venne a portarmi la spesa…
Non mi sentivo tanto bene e Alfio si era procurato una slogatura alla caviglia. Mi mancavano alcune cose in casa e non sapevo come fare, non me la sentivo proprio di uscire.

Poi avevo sentito il solito baccano per le scale – era Carlo che scendeva e salutava Marta – e l’avevo chiamato. Mi aveva chiesto subito se avessi bisogno di qualcosa; mi vergognavo a chiedere ma lui aveva insistito. Dieci minuti dopo era tornato con il pane e il latte… e un bel tulipano che aveva sfilato dal vaso del fioraio. 
Avevo sentito le guance che si infuocavano – arrossisco sempre – e l’avevo ringraziato. Nel suo dialetto colorito mi aveva detto di non fare complimenti, lui era sempre a mia disposizione! 
E’ vero che è un gran paraculo, ma è così gentile! 
Alfio vuole mandarli via, Marta si lamenta sempre (la capisco, ha più corna di un cesto di lumache!), ma in fondo è una gran brava persona, senza contare che ci potrebbe anche capitare di peggio!

Marta – Ahò, me sò proprio annata a cercà er più fijo de mignotta der quartiere! E pensà che m’ero innammorata ar primo colpo! Quanno ho visto Carlo dar Tarlo la prima vorta me pareva un fiore! E io che me vergognavo d’esse vista come una ladra! Invece lui me diede subito er primo appuntamento ar Pincio… E che galante quanno me portò quei fiori! Eh si, era proprio un paraculo ma lo amavo… io! E tutte le vorte che me tradiva speravo sempre fosse l’urtima vorta! Ma mò basta!

– (rumore di  piedi strascicati: cade al buio un mazzo di chiavi per terra)

Ma… ecchilo! senti che stà a tornà in casa! Mò me sente! 


Carlo – Martaaa!

Marta – E tu che stai a fà? Pecchè stai ar buio ? Asp… Ahhh, che c’hai in faccia! Chi t’ha pistato! 

Carlo – Ah Marta! …m’hanno corcato de botte du’ giovani sotto ar bar… forse sò amici der Tarlo…

Marta – E perchè, je dovevi da ridà dei soldi ?

Carlo – Eh… sì sai c’avevo plescia de n’anticipo! 

Marta – E quelli t’hanno dato gli interessi!  – Viè qua in bagno che ti medico…

Carlo – Ahia, nun preme che me fa male! 

Marta – Nun preme? E’ mejo che stai zitto va! 

Carlo – Ahiaaa, Ah Marta! Che te ce metti pure te! 

Marta – Mò che te finisco de medicà te pisto pure io! Porco! 

Carlo – Si… vabbè nun fiato più allora! 

Marta – Ecco, è mejo! …finito! Te ce vorebbe una bistecca ar sangue in faccia, ma nun ce sta, e nimmanco te la meriti! Annamo a dormì, va, che pè oggi già so successe troppe cose… 

Carlo – E… dove me fai dormi ? 

Marta – Dove te faccio dormi ? Nun te lo meriteresti ma… nun c’ho voja de dormì sola. 

Carlo – Quanto sei bona Marta! Viè qua che…

Marta – Statte fermo sinnò te butto giù dar barcone! 

Carlo – Vabbè, vabbè… nun te incazzà!

Marta – E dormi va, che è mejo! 

– E se te ripesco ancora n’artra vorta a fa lo scemo cò quella…!

Carlo – Noo e quanno ce ricasco!

Betta – Ah mà! Stavo collegata a Internet ed è partita la corrente! 

Marta – Aridaje! Ah Carlo! Và a vède un pò giù… che aria tira!
Mi sa che hanno staccato n’artra vorta la corrente ar Sor Alfio!

 

 

 

E SI CHIUDE IL SIPARIO…

 

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